martedì 11 agosto 2015

I coriandoli della notte di San Lorenzo


Sono seduta sul bordo della fontana, senza sandali, mi piace sentire il freddo del marmo. Dalla borsa spunta l'angolo di un'orchidea, un'altra mi cade nella piega del vestito. Dicono che se un fiore ti cade vicino è un pensiero che ti trova. Chissà. Sarebbe bello potersi toccare, almeno così. Sono sola, l'aria mi copre le spalle nude, so di erba e di vento. I sampietrini sono mari piccolissimi che scompongono le luci in cerchietti bianchi, come fosse passata la mano di un bambino a spargere coriandoli. Nel silenzio, divento un coriandolo anch'io, mi guardo fare le capriole fino al muretto che divide la piazza dai tetti, il vento mi spinge mentre dondolo nel buio vaporoso che c'è oltre, fino a scomparire. Chissà se ti sono caduta vicino. Sarebbe bello potersi toccare, almeno così.

2 commenti:

  1. Vorrei essere coriandolo anch'io.. rotolare ed accoccolarmi dove non potrei, dove non dovrei. Periodaccio.
    Di quelli da mal di pancia e pensieri irrequieti. Spero che la vacanza riesca dove la preghiera ha fallito...

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    1. Franco qualunque sia la strada che prenderai, spero sia quella che ti indicano i mal di pancia e i pensieri irrequieti. Tanto lo sai com'è. Quello che chiudi fuori dalla porta, ti rientra dalla finestra. In bocca al lupo e, nei limiti di qui, tienimi aggiornata. Ciao amico mio.

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Cosa bevi ? Ma. Soprattutto. Bevi ?